Il “Modello Messina” sbandierato da De Luca si rivela un grande bluff?

 

Il destino economico finanziario del Comune di Messina resta appeso ad un filo: non sembrano buoni presagi quelli che arrivano dopo la lettura delle 103 pagine della relazione della Corte dei Conti, cla cui sezione per la Regione siciliana è stata convocata il 18 luglio alle 11 per il contraddittorio con il Comune di Messina.

La relazione è stata trasmessa al sindaco Federico Basile e al segretario generale Rossana Carrubba, che non rilasciano dichiarazioni mentre è Cateno De Luca ad occuparsi di difendere il suo “modello messina”, rispondendo ai consiglieri del Partito Democratico che oggi hanno riivendicato la loro opposizione, con un “ve lo avevamo detto” che per non salverebbe la situazione.

Sindaco, segretario generale, responsabile del Servizio finanziario e Collegio dei Revisori dei Conti potranno “trasmettere relazioni, memorie, atti e documenti di chiarimento o di replica entro le 13 del 7 luglio, salva l’eventuale produzione di ulteriori atti e documenti in relazione allo svolgimento del contraddittorio”.Emergono, altresì, ulteriori criticità relative: 1. alle risultanze generali degli equilibri di parte corrente di competenza e di cassa; 2. all’incremento delle spese correnti; 3. agli effetti sull’evoluzione della cassa, derivanti dalle mancate riscossioni degli per il futuro della città.

L’ex primo cittadino risponde sulla sua pagina Facebook: “Il povero sindaco Federico Basile è assediato per il Piano. Io dico: perché vi agitate così tanto? L’udienza conclusiva è fissata nel mese di luglio. Vorrei ricordare che io, quando mi sono insediato come sindaco di Messina, ho preso una città in ginocchio e un Piano di riequilibrio fermo al 2013. Nessuno ci ha voluto mettere mano. La città era paralizzata”.

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