Il dibattito sulle tracce degli esami di maturità 2023 scuote il Ministero dell’Istruzione

Oggi, in Italia, più di 536.000 studenti stanno affrontando gli esami di Stato. La giornata è iniziata con la prima prova, dedicata alla lingua italiana, che comprende sette tracce divise in tre diverse tipologie. Tra di esse, sono presenti brani tratti da “Gli Indifferenti” di Alberto Moravia e “Alla nuova luna” di Salvatore Quasimodo. Inoltre, ci sono anche tracce basate sui testi di Piero Angela e Oriana Fallaci.

Intanto il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato coinvolto in una controversia riguardante la scelta delle tracce per gli esami di maturità del 2023. Secondo il Corriere della Sera, il ministro attuale, Giuseppe Valditara, ha avuto una telefonata chiarificatrice con il suo predecessore, Patrizio Bianchi, al fine di risolvere la questione.

Il problema principale è derivato dal coinvolgimento di Valditara nella selezione delle tracce d’esame, cosa che non è piaciuta a Bianchi. Il suo predecessore ha voluto sottolineare che le decisioni riguardanti la scuola dovrebbero essere prese attraverso una discussione aperta anziché tramite i temi degli esami.

Valditara, tuttavia, sembra non capire le polemiche suscitate dalla sua decisione. Ha fatto notare che anche lui ha eliminato gli esami scritti per gli studenti delle zone alluvionate, ricevendo critiche per questa scelta. Secondo il ministro, l’importante è che gli studenti riflettano sul tipo di scuola che vorrebbero e sulle scelte che si fanno, e su questo punto sembra esserci un accordo.

Nella lettera che ha generato il malcontento, sono presenti diverse critiche alla decisione di Valditara di rimuovere gli esami scritti, che il suo predecessore aveva reintegrato dopo due anni di pandemia. Il ministro difende la traccia scelta, sostenendo che potrebbe far riflettere gli studenti sulla scuola e sull’esame di maturità. Ha sottolineato che non aveva alcun intento offensivo nella selezione della traccia e che l’obiettivo è stimolare la riflessione tra gli studenti.

Il Ministero dell’Istruzione ha emesso una nota aggiuntiva, in cui afferma che la traccia relativa alla lettera scritta dagli accademici rappresenta uno spunto per far riflettere gli studenti sulla maturità e sulla sua impostazione, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia. La nota sottolinea che non c’è alcun intento politico o denigratorio nella scelta della traccia.

Nonostante le critiche e le controversie, il Ministero dell’Istruzione mantiene la sua posizione e ritiene che gli esami di maturità debbano servire come strumento per stimolare la riflessione critica tra gli studenti.

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it