Manovra di bilancio, rimodulate le risorse per il Ponte: Bonelli, “scippo con destrezza ai danni del Sud”

Al termine di una maratona notturna di oltre cinque ore, dall’1 circa alle 6, la commissione Bilancio al Senato ha terminato l’esame degli emendamenti alla manovra, approvando prima le proposte di modifica dell’opposizione e poi quelle di governo e relatori sui temi della discordia.

Confermate ma rimodulate le risorse per il Ponte sullo Stretto, pari a 11,63 miliardi di euro, ma le spese a carico dello Stato vengono alleggerite per 2,3 miliardi con il reperimento delle risorse attraverso il fondo per lo Sviluppo e la Coesione in capo alle regioni.

“L’approvazione degli emendamenti alla Manovra in Commissione Bilancio del Senato, compiuta nelle ore più buie della notte, è un golpe contro il Sud. È una vergogna che decisioni come il finanziamento dissennato di 11,63 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto, che per il DEF costerà 14,6 miliardi di euro, e l’utilizzo, per i restanti 2,3 miliardi di euro, delle risorse del fondo per lo Sviluppo e la Coesione in capo alle Regioni, siano state prese senza un adeguato dibattito parlamentare. In questo modo, Salvini ha sottratto 2,3 miliardi alla realizzazione di scuole, strade, depuratori, edilizia sanitaria, sacrificando tutto ciò sull’altare di un’opera faraonica e anacronistica. È stato uno scippo con destrezza ai danni del Sud”.

Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo BONELLI, che prosegue: “L’insistenza sul Ponte sullo Stretto mostra una totale disconnessione del governo dalle reali necessità dei cittadini: in un periodo in cui il nostro Paese affronta gravi emergenze sanitarie, educative e infrastrutturali, come dimostra l’incidente ferroviario nel ravennate, destinare risorse così cospicue a un progetto tanto controverso, altamente impattante sull’ambiente e sulle casse dello Stato ma per nulla sul benessere collettivo, è una scelta irresponsabile.

La decisione di procedere con un voto di fiducia al Senato e, considerati i tempi ristretti, probabilmente anche alla Camera è un ulteriore affronto al dibattito democratico e rende questa Legge di Bilancio una manovra autoritaria, su cui ha potuto dibattere solo una manciata di senatori della Commissione Bilancio, una manovra che soffoca il ruolo del Parlamento. Il Ponte sullo Stretto e’ il simbolo di una politica che privilegia le grandi opere inutili e dispendiose a scapito di investimenti vitali per la sicurezza e il benessere dei cittadini. Il Governo Meloni si sta rivelando sempre di più un governo che ignora il dialogo democratico e procede senza scrupoli verso obiettivi che non rispecchiano le reali esigenze del Paese,” conclude BONELLI.

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