Il nipote di Elvira Amata: “Assunto “Grazie a mia zia, tutto pagato dalla Società”: le dichiarazioni che aggravano la posizione dell’assessora

Nell’inchiesta che scuote la Regione Sicilia e coinvolge l’assessora al Turismo Elvira Amata (Fratelli d’Italia), emergono dettagli sempre più rilevanti che puntano i riflettori sul ruolo del nipote, Tommaso Paolucci. Le sue dichiarazioni agli inquirenti, rese note nelle ultime ore, rischiano di aggravare ulteriormente la posizione della zia e di allargare il raggio delle indagini.

Secondo quanto trapelato dalle carte dell’inchiesta, Paolucci avrebbe ammesso agli investigatori di essere stato assunto nella società A&C Broker, riconducibile all’imprenditrice Marcella Cannariato, proprio grazie all’intervento diretto della zia Elvira Amata. “Sono stato assunto tramite mia zia, alloggio e spese pagate”, avrebbe dichiarato il giovane, confermando così le ipotesi della Procura di Palermo su un presunto scambio di favori tra istituzioni e imprenditoria privata.

L’assunzione di Paolucci, con uno stipendio di 1.500 euro mensili, sarebbe stata accompagnata da ulteriori benefici: la società avrebbe infatti provveduto anche all’alloggio e a diverse spese personali, mentre la zia avrebbe ottenuto l’uso di un’auto e buoni benzina. In cambio, secondo l’accusa, l’assessora avrebbe garantito appoggi istituzionali, finanziamenti pubblici e sostegno a eventi organizzati dalle fondazioni della stessa imprenditrice.

Le intercettazioni agli atti rafforzano il quadro accusatorio: nelle conversazioni tra Amata e Cannariato si discuteva apertamente dell’assunzione e delle condizioni di favore per il nipote, oltre che di altri vantaggi personali.

Elvira Amata, dal canto suo, respinge ogni addebito e si dice pronta a chiarire la propria posizione, ribadendo fiducia nella magistratura e la volontà di fornire tutta la documentazione utile a dimostrare la propria estraneità ai fatti.

La vicenda, che ha già avuto un forte impatto politico e mediatico, resta sotto la lente degli inquirenti. Le prossime settimane saranno decisive per capire se le dichiarazioni del nipote e le prove raccolte porteranno a ulteriori sviluppi o a nuovi indagati. Nel frattempo, la Regione Sicilia attende risposte chiare su una delle inchieste più delicate degli ultimi anni.

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