Mazzarrà Sant’Andrea tra mafia, appalti e inquinamento: Sindaco sotto accusa e la Regione chiamata a intervenire

È crisi istituzionale a Mazzarrà Sant’Andrea, dove il sindaco Carmelo Pietrafitta, esponente di Forza Italia e politicamente vicino al deputato barcellonese Tommaso Calderone, è stato accusato di aver favorito appalti pubblici con modalità illecite.

La Procura Distrettuale Antimafia di Messina ha infatti avviato un nuovo troncone d’indagine relativo a Carmelo Bisognano, ex boss e collaboratore di giustizia, già capo del clan dei “Mazzarroti”, il quale avrebbe tentato di reinserirsi nel settore degli appalti pubblici e nelle manutenzioni di lavori commissionati dal Comune tramite i fratelli Antonino e Davide Giardina, intestatari fittizi di beni e due società (A.GI.LA. srl e Pretoria srl) già sottoposte a sequestro. L’imprenditore Antonino Giardina, attualmente detenuto, ha reso dichiarazioni accusatorie contro il sindaco Carmelo Pietrafitta e il geometra Giuseppe Di Natale, nominato tecnico esperto con delibera di Giunta.

Non si tratta solo di presunte tangenti e appalti pubblici pilotati, ma anche di un rinvio a giudizio per gravi reati ambientali che coinvolgono direttamente il sindaco, che è anche stato nominato esperto alla Regione in quota Forza Italia.

E proprio la Regione Siciliana è stata sollecitata a muovere i primi passi concreti inviando ispettori per fare chiarezza e fermare infiltrazioni mafiose che minacciano la credibilità stessa delle istituzioni locali.

Prima l’intervento dell’Onorevole Pino Galluzzo, che ha da tempo espresso i propri dubbi sulle questioni della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea e delle ingenti somme di danaro che la regione siciliana ha destinato al Comune di Mazzarrà (sia per la gestione della discarica sia per appalti pubblici per un totale di 57 milioni di euro, erogati nell’ultimo quinquennio all’amministrazione Pietrafitta).

Adesso l’intervento del deputato regionale Ismaele La Vardera, che chiede se le autorità regionali siano a conoscenza della gravità della situazione a Mazzarrà Sant’Andrea, se intendano inviare con urgenza ispettori per verificare la regolarità amministrativa e degli appalti dal 2018 al 2023, e se ritengano necessario informare l’Assemblea Regionale Siciliana sulle azioni adottate per prevenire e contrastare eventuali condizionamenti mafiosi o corruttivi nelle amministrazioni comunali.

La Procura di Messina intanto ha acceso i riflettori su una rete di relazioni pericolose che legano la politica a vecchi clan mafiosi locali. A partire dallo stesso Carmelo Pietrafitta, compagno di Francesca Bisognano (cugina del boss “Milittu”). Adesso anche altri esponenti dell’amministrazione passeranno al vaglio degli inquirenti: come il vicesindaco Giuseppe “Pino” Coppolino, l’assessore Ester Perdichizzi (figlia di un ex tecnico comunale) e Nuccio Mandanici, esperto di bilanci, senza dimenticare il presidente del consiglio comunale Raffaele Torre e vari consiglieri tra i quali spiccano Marco Reale (imparentato con Giuseppe Reale, arrestato per mafia) e Sergio Sottile figlio del noto costruttore Natale. In ultimo anche l’ufficio tecnico comunale ne esce assai compromesso e ciò a causa dell’impiegata Dora Simone (compagna del boss Carmelo Bisognano).

 

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it