Affitti alle stelle a Messina: +46 euro per una stanza singola, +20% in tre anni. Sunia e Udu lanciano l’allarme sulle politiche abitative per studenti

Il caro affitti a Messina colpisce duramente soprattutto chi studia all’università, con aumenti continui e non controllati che stanno diventando insostenibili. Secondo l’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, nel 2025 il costo medio di una stanza singola è salito a 613 euro mensili a livello nazionale, con un aumento di ben 152 euro in un solo anno dovuto a speculazioni di mercato e all’assenza di politiche abitative efficaci. Nel Mezzogiorno la crisi è altrettanto concreta: a Messina il prezzo medio di una camera singola è passato dai 229 euro del 2022 a 275 euro, segnando un aumento del 20% in tre anni.

UDU Messina e SUNIA denunciano da anni la grave carenza di interventi pubblici per affrontare la questione abitativa studentesca. “Chi studia nella nostra città è doppiamente penalizzato, non solo dal caro affitti ma anche dalla scarsità di posti letto nelle residenze pubbliche,” afferma Emanuele Carlo, coordinatore UDU Messina. Anche se è stato recentemente approvato un decreto che destina 11 milioni di euro per i lavori di ristrutturazione della vecchia Casa dello Studente, le tempistiche di realizzazione di questi interventi sono lunghe e lasciano le famiglie in difficoltà nel frattempo.

Claudio Vallone, segretario SUNIA Messina, sottolinea che “il mercato immobiliare degli affitti è dominato da logiche speculative che non tengono conto della reale capacità di spesa delle famiglie, soprattutto in un contesto dove i salari non crescono.” Vallone evidenzia inoltre l’effetto negativo degli affitti brevi, preoccupandosi dell’incremento di questa tipologia a discapito di contratti agevolati e a canone concordato, auspicando politiche abitative più strutturate.

Messina conta circa 10.700 studenti fuori sede, ma solo 298 posti letto disponibili nelle residenze universitarie gestite dall’Ersu, che offrono alloggi con servizi essenziali come arredi, Wi-Fi, climatizzazione e sale studio. Tuttavia, la domanda supera di gran lunga l’offerta, spingendo molti a rivolgersi al mercato privato dagli affitti sempre più onerosi.

Le associazioni UDU e SUNIA ribadiscono che finché gli affitti resteranno fuori controllo, il diritto allo studio rischia di diventare un privilegio per pochi. Serve una svolta con case accessibili e politiche abitative pubbliche che mettano fine alla speculazione e permettano a tutti gli studenti di potersi concentrare serenamente sul proprio percorso universitario, senza il peso insostenibile dei costi abitativi.

Nel frattempo, UDU e SUNIA continuano a fornire assistenza legale e supporto a chi si trova in difficoltà, offrendo un punto di riferimento prezioso per gli studenti e le famiglie messinesi.

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