Messina, sequestro da oltre 300 mila euro della Guardia di Finanza a Salvatore Sparacio, boss mafioso del gioco d’azzardo

Oggi a Messina, la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro patrimoniale nei confronti di un pregiudicato mafioso attualmente detenuto. Si tratta di Salvatore Sparacio, noto boss mafioso attivo nella zona centro-sud della città e coinvolto nel controllo del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine. Il valore stimato dei beni sequestrati è di oltre 300 mila euro, inclusi la società Selene Group e un villino a Catarratti. Sparacio era già finito nel mirino delle autorità per un sequestro precedente e per episodi clamorosi come un funerale non autorizzato durante la pandemia, oltre ad aver percepito il reddito di cittadinanza senza averne diritto. L’operazione, richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e disposta dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, ha accertato che i beni nella disponibilità dell’uomo, tra cui un’azienda e un fabbricato signorile, non trovano giustificazione nei redditi dichiarati, risultando presumibilmente riconducibili ad attività illecite legate al clan mafioso di appartenenza.

Le investigazioni hanno evidenziato la pericolosità mafiosa del soggetto, con numerose condanne a suo carico, tra cui una del 2010 per partecipazione ad associazione mafiosa. Collaborazioni di giustizia hanno confermato la sua stabile appartenenza e ruolo apicale nel panorama criminale messinese, in particolare nel settore del gioco illecito e delle scommesse clandestine online, nonché nel controllo capillare del territorio.

L’azione di oggi rappresenta un colpo significativo alle basi economiche del sodalizio mafioso, sottraendo risorse e impedendo la loro operatività sul territorio. I beni sequestrati rimarranno sotto vincolo, mentre le autorità continueranno a monitorare eventuali ulteriori disponibilità occulte per contrastare efficacemente la criminalità organizzata in città.

Questo intervento segue indagini e operazioni antimafia precedenti, tra cui “Totem” e “Provinciale”, che hanno già colpito strutture mafiose attive a Messina.

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