Palmira Mancuso + EU: “la lezioncina sui finanziamenti non giustifica il dato politico, i numeri sono la fotografia del sistema De Luca”

“Minacce ai giornalisti e una conferenza-show: cosi Cateno De Luca reagisce alle ombre sui finanziamenti a Sicilia Vera e Sud Chiama Nord, senza tuttavia entrare nel merito delle “accuse” di cui si sente vittima, ovvero quel sistema che utilizza il finanziamento al partito (legale, lo sapevamo anche senza l’intervento di Laura Castelli) per stabilire legami e fedeltà, scambi di favori e nomine nella galassia delle società e dei comuni (da Messina a Taormina) che fanno riferimento ai partiti deluchiani” – così in una nota la coordinatrice siciliana di Più Europa Palmira Mancuso.
“La questione politica non ha nulla a che vedere con la legalità, ma con l’etica. Una parola molto distante da tutto ciò che ruota nella politica di Cateno De Luca e dei suoi fedeli dirigenti, consulenti, amministratori. Senza dimenticare la totale mancanza di rispetto per i giornalisti, invitati ad una conferenza stampa con un pubblico di fan, costretti ad esercitare la propria professione in un’arena il cui scopo era evidentemente solo quello di manifestare la potenza della propria macchina della comunicazione (affidata anche in questo caso alla fedelissima Valeria Brancato, da poco assurta al ruolo di Presidente della Fondazione Taormina).”
“Stucchevole il riepilogo dei numeri già pubblicati e la lezioncina sulla storia dei finanziamenti ai partiti – conclude Mancuso – resta il “non detto”: ovvero che il sistema di finanziamento di Sud Chiama Nord e Sicilia Vera è uno specchio della gestione della macchina politico – amministrativa di Cateno De Luca, la fotografia di un clientelismo che è il nodo politico emerso sui tanto criticati giornali”.
“La t-shirt sulle tangenti è una scusa non richiesta. Una mossa che certamente non giova alla chiarezza, semmai apre ad altre suggestioni ”.

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