
L’emendamento Biancofiore è un atto politico sconsiderato. Indebolire il SSN e punire i medici non è riformismo, è avventurismo legislativo. Va ritirato immediatamente.
L’emendamento presentato dalla senatrice Micaela Biancofiore, che sposta la responsabilità civile dai presidi sanitari ai singoli medici, è un atto politico che definire sconsiderato è quasi un eufemismo.
Si tratta di una proposta infondatada un punto di vista giuridico, pericolosa sul piano clinico e potenzialmente devastante per il Sistema sanitario nazionale.
Un emendamento che, non a caso, ha iscritto la stessa proponente in un isolamento politico inusuale, respinto con fermezza non solo dal mondo medico, ma anche da esponenti della maggioranza e della stessa area centrista a cui la senatrice fa riferimento.
1. Un passo indietro di dieci anni: si smonta l’impianto della legge Gelli-Bianco
La normativa vigente – costruita faticosamente attraverso la legge Gelli-Bianco, poi rafforzata dallo scudo penale – ha portato a un equilibrio chiaro:
•responsabilità contrattuale in capo alle strutture;
•responsabilità extracontrattuale e limitata ai casi di colpa grave per i professionisti.
• aumenterà medicina difensiva e costi a carico del SSN
Ribaltare questo assetto significa cancellare dieci anni di riforme, vanificare un equilibrio giuridico che ha ridotto il contenzioso inutile e ha permesso ai medici di operare senza essere quotidianamente bersaglio di minacce e cause temerarie.
2. Una misura che danneggia i cittadini, non li tutela
L’emendamento produrrebbe due conseguenze immediate e certificabili:
•Aumento della medicina difensiva: più esami inutili, più ricoveri impropri, più costi a carico del SSN.
•Minor propensione a intervenire nei casi complessi: quando una scelta clinica espone a rischio di rovina economica personale, molti professionisti, comprensibilmente, si tirano indietro.
La tutela del paziente non nasce dall’alimentare la paura del medico, ma dal garantire strutture organizzate, protocolli sicuri e investimenti nei servizi.
Spostare la responsabilità sul singolo significa punire la punta dell’iceberg e ignorare tutto ciò che sta sotto: carenze strutturali, turni massacranti, organici insufficienti.
3. Un attacco alla categoria mascherato da buon senso
Respingeremo sempre l’idea – insinuata nella narrazione della senatrice – che il sistema si possa riformare partendo dal presupposto che i medici vadano puniti per “esasperazione dei cittadini”.
Gli errori gravi vanno prevenuti, non utilizzati come giustificazione per scaricare sui professionisti responsabilità che sono prima di tutto organizzative.
È doveroso ricordare che gli errori che la senatrice cita – reni asportati per sbaglio, interventi alla gamba sbagliata – sono quasi sempre frutto di falle procedurali, di mancanza di check-list, di sistemi inadeguati di controllo, non della volontà o della disattenzione del singolo.
4. Un emendamento che indebolisce il SSN in un momento già critico
Nel pieno di una crisi del personale, con migliaia di medici pronti ad andare all’estero, introdurre una norma che li espone a un rischio economico diretto e illimitato significa accelerare la fuga.
Le parole dei sindacati e degli Ordini sono inequivocabili: si tratta di un attacco frontale alla categoria e di una misura che può produrre dimissioni, chiusura di servizi, desertificazione di interi reparti.
Chi sostiene il contrario ignora – o finge di ignorare – cosa significa esercitare medicina in condizioni di pressione e responsabilità totale.
Per tutte queste ragioni, chiediamo il ritiro immediato dell’emendamento
Azione ha sempre sostenuto riforme serie, basate su evidenze e non su reazioni emotive o su tentativi solitari privi di confronto istituzionale.
L’emendamento Biancofiore non migliora la sicurezza dei pazienti, non rafforza il SSN, non tutela i professionisti, non ha basi tecniche e non gode di alcun sostegno nel mondo sanitario né nella cornice parlamentare.
Chiediamo quindi che venga ritirato senza indugio, per evitare un danno profondo al sistema e per ripristinare una discussione seria sulla responsabilità sanitaria, che non può essere affrontata con iniziative estemporanee e isolate.
Fabrizio Zingales – Segretario Azione Barcellona P.G.
Emilio Puglisi Allegra – Vice Segretario Provinciale Azione Messina








