Botti di Capodanno: l’incubo dei nostri amici a quattro zampe…e non solo

Mentre Messina si prepara a salutare il 2025 con fuochi d’artificio e scoppi assordanti, migliaia di animali tremano di terrore. Cani, gatti e volatili selvatici vivono l’ultima notte dell’anno come un incubo: cuori accelerati, fughe disperate, infarti improvvisi. Non è folklore, è crudeltà gratuita che ogni anno causa decine di morti e feriti tra i nostri compagni a quattro zampe.

Immaginate il vostro cane, fedele amico quotidiano, che si nasconde sotto il letto con le unghie conficcate nel pavimento, ululando per il panico. I botti emettono rumori oltre i 150 decibel – più forti di un jet in decollo – scatenando stress acuto, con picchi di cortisolo che portano a collassi cardiaci o fughe suicide. Secondo l’ENPA, solo in Italia si contano oltre 6.000 animali persi o morti per Capodanno, e a Messina non facciamo eccezione: negli ultimi anni, veterinari del Policlinico e rifugi come il Canile Municipale hanno gestito emergenze da petardi illegali, con uccisioni dirette di uccelli caduti dal cielo per lo shock.

Non sono solo i domestici a soffrire. Gabbiani e passeri dello Stretto, già stressati da inquinamento e urbanizzazione, precipitano storditi; i gatti randagi della nostra città, simbolo di resilienza peloritana, finiscono sotto auto in preda al terrore. E i nostri animali da cortile? Polli e conigli in allarme per giorni, con cali di produzione e mortalità fino al 20% in allevamenti periurbani.

Le ordinanze comunali contro i botti di categoria F2 e superiori sono chiare, ma ignorate: multe da 100 a 600 euro non bastano se non c’è controllo. L’amministrazione Basile ha il dovere di intensificare i pattugliamenti nelle piazze come Duomo e Cairoli, dove i “bomer” amatoriali trasformano la festa in caos. Alternative? Luci laser, droni spettacolari e concerti come il Radio Time 90 in Piazza Duomo – eventi che illuminano senza distruggere.

Cittadini di Messina, scegliamo l’empatia: teniamo i pet al chiuso con musica soft e coperte, segnaliamo abusivi al 112. Un Capodanno umano non urla, sussurra speranza. Per i nostri animali, che non hanno voce, siate voi il loro scudo. Domani è 2026: facciamolo iniziare con civiltà, non con sirene di ambulanze veterinarie.

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