SERIE D: ACR E CDM AFFILANO LE ARMI IN VISTA DELLA STRACITTADINA

 

I tempi delle sfide contro Catania, Reggina e Palermo -ahinoi- sono lontani ma, tutto sommato, in queste ore sta salendo in città la febbre da derby. Ancora 72 ore ed il tempo delle chiacchiere sarà bello che finito, con la parola che passerà al manto erboso del “Giovanni Celeste”, teatro ed al contempo giudice inappellabile di quella che sarà la terza stracittadina stagionale tra Acr e Città di Messina, di certo la più importante, considerato il peso specifico che, a questo punto della stagione, possono avere i tre punti in palio dando un occhio alla classifica.

Ma vediamo come arrivano a questa sfida le due compagini dello Stretto.

Vento decisamente in poppa per gli uomini di Gaetano Catalano, che scenderanno in campo reduci da sei vittorie consecutive, forti di un primato che ad oggi appare solidissimo ma consci del fatto che al Celeste occorrerà tenere alta la guardia: per info chiedere a Cosenza e Gelbison, che nel glorioso impianto di via Oreto (la cui capienza per l’occasione è stata aumentata a 4.000 spettatori) hanno già lasciato le penne. Per quanto riguarda la formazione, l’unico problema dovrebbe essere rappresentato dal probabile ulteriore forfait di Agostino Chiavaro al centro della difesa, ma Cucinotta si sta ben disimpegnando ed offre buone garanzie. Dovrebbero invece ritrovare spazio nell’undici iniziale Bucolo e Maiorano, assenti per squalifica nel vittorioso match di domenica scorsa, con Comegna e Cicatiello pronti quindi a riaccomodarsi in panchina. Dopo la consueta partitella infrasettimanale di oggi pomeriggio ne sapremo di più, ma quel che è certo è che la capolista si aggrapperà al suo Re Giorgio (Corona)- tornato implacabile negli ultimi 16 metri- per continuare la corsa verso la Lega Pro, magari con un orecchio alla radiolina in attesa di buone nuove da Ribera, dove il Cosenza sarà impegnato sull’ostico campo in terra battuta del “Nino Novara”.

Dall’altra parte della barricata, qualche grattacapo in più per mister Rando, che dovrà far fronte alle assenze di Cucè e Cappello, appiedati dal giudice sportivo, e verificare le condizioni di Bongiovanni, il cui recupero per la gara di domenica è ancora in forse. Assenzio e compagni vengono dalla sfortunata sconfitta di Licata e si affideranno, soprattutto, a Tiscione e Saraniti per provare lo sgambetto ai danni dei cugini e confermarsi così nei panni di “ammazzagrandi” tra le mura amiche, consapevoli peraltro di poter giocare col piglio di chi ha poco da perdere e molto da guadagnare, campanilismo a parte s’intende. (JODY COLLETTI)

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