CONCORSO DI IDEE PER LA ROTATORIA DI VIALE GIOSTRA: ANDREA XIMONE E LA SUA SICILIA IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA MAFIA

Paolo Borsellino, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Giovanni Falcone, Peppino Impastato, Rosario Livatino, Don Pino Puglisi. Cosa accomuna questi uomini?L’aver vissuto, con coraggio e determinazione, la propria vita, fino a perderla, in nome di quei principi ai quali non hanno mai voltato le spalle, nemmeno quando sarebbe stato più facile e comodo farlo: lealtà e legalità.  Eppure si tratta solo di alcuni dei nomi di chi si è schierato in prima fila nella lotta alla mafia, fino a diventare uno scomodo ostacolo da eliminare. La lista purtroppo è molto più lunga, infinita, così come infinito è il profondo senso di rabbia e ingiustizia nascosto dietro ogni singola morte innocente. Il 21 marzo scorso, in occasione della Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie, è avvenuta la cerimonia d’intitolazione della rotatoria di viale Giostra proprio a loro, “Vittime e martiri della Mafia“.

Nel corso della manifestazione sono stati annunciati inoltre una raccolta fondi e un concorso per la realizzazione di un’opera da collocare al centro dell’aiuola della rotatoria. Il concorso, aperto a tutti gli artisti siciliani, prevedeva l’ideazione di un monumento che rappresentasse simbolicamente le vittime della mafia. I progetti, la cui presentazione è scaduta il 30 aprile scorso, saranno ora esaminati da un’apposita commissione composta dal Commissario straordinario, Luigi Croce, dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Previti e dai rappresentanti della Soprintendenza ai Beni Culturali e del Comune di Messina. Un’iniziativa, dunque, che nasce dai messinesi, dalle loro offerte libere e dai progetti di chi si è messo in gioco, presentando la propria idea.

E tra le tante idee, si inserisce anche quella di Andrea Ximone. La sua proposta prevede l’utilizzo di un grande monolite in bronzo (o altra lega metallica), con larghezza di 8 metri e altezza di 4, all’interno del quale una grande cavità centrale riprodurrebbe la sagoma della Sicilia. Si tratterebbe di una scultura estremamente simbolica, pensata come una sorta di lama che trafigge il terreno di una terra, quella siciliana, pervasa dal sangue innocente di cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine, della politica, della magistratura, della chiesa. Una terra che non dimentica le proprie vittime e soprattutto il vuoto che queste hanno lasciato, simboleggiato appunto dall’incavatura rappresentante l’isola siciliana.

La restante parte del monolite, invece, verrebbe impreziosita dall’incisione in rilievo delle frasi più importanti e significative di Borsellino, Dalla Chiesa, Falcone, Impastato, Livatino e Don Puglisi. Parole scolpite nella roccia, parole che non conoscono confini spazio-temporali, parole che racchiudono l’eredità lasciataci dall’impegno e dal sacrificio di chi si è battuto per la propria patria, senza paura. Quella di Andrea Ximone si presenta, quindi, come un’opera dal forte impatto emotivo e simbolico, sicuramente in grado di attirare l’attenzione e la curiosità, nonché gli sguardi dei tanti cittadini che quotidianamente affollano l’area di Giostra. Una scultura capace, anche e soprattutto, di indurre alla riflessione, specie tra i giovani, dove è ancora più forte la necessità di un’azione di sensibilizzazione, maturazione e consapevolezza, per non dimenticare le stragi del passato, perché, come disse Paolo Borsellino: «Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo».(DEBORA RUNCI)

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