CONSIGLIO COMUNALE ATTO I: ATTESO PER DOMANI IL 2° TEMPO

Si è praticamente risolto in un nulla di fatto l’incontro di stamane a Palazzo Zanca.

No, non un tavolo tecnico o una consultazione tra addetti ai lavori ma il primo tempo di un consiglio che, oggi, si è riunito per discutere i soliti urgenti punti all’odg; punti che, neanche a dirlo, non sono stati affrontati se non in minima parte.

Parliamo di primo tempo non per ironizzare come siamo soliti fare-anche perchè se non si sdrammatizzasse un po’, spesso sarebbero le lacrime amare ad avere la meglio- ma perchè, in effetti, è previsto un secondo atto dei lavori, domani nel tardo pomeriggio.

Da raccontarvi però qualcosa c’è.

In ritardo di oltre un’ora sulla tabella di marcia (ma va!) si apre l’odierna seduta.

Una trentina circa i presenti, in tutto: numero che aumenta e diminuisce sensibilmente, via via che le lancette dell’orologio si rincorrono sul quadrante.

Sette le proposte deliberative e due ordini del giorno in previsione. “Ai precedenti atti sono stati aggiunti ulteriori quattro provvedimenti: la nomina di un componente del collegio dei Revisori dei Conti; il regolamento tassa sui rifiuti e servizi (TARES); la modifica e l’integrazione degli artt. 47 e 57 del vigente regolamento relativi a “indennità di presenza, congedi, missioni” e “funzionamento delle Commissioni consiliari” e il regolamento sull’accesso agli atti amministrativi dei Dipartimenti attività edilizia e repressione abusivismo, pianificazione urbanistica, unità di progetto sistema informativo territoriale comunale”, recitava venerdì scorso il comunicato dell’Ufficio Stampa.

A proposito di Tares si è discusso molto, specie a seguito di un botta e risposta tra il cons.Nino Carreri e l’assessore Signorino -presente in Aula-.

Il consigliere dierre ha specificato che “nessuno vuol venir meno ai suoi doveri men che meno il Consiglio che, fino ad ora, non ha fatto attività politica in termini di opposizione o ostruzionismo”. E, rivolgendosi al vicesindaco, ha continuato: “se volete che iniziamo a farlo basta dirlo!”.

Col suo solito fare apparentemente serafico, il delegato al bilancio non ha fatto attendere la sua risposta: “e invece io auspico proprio che il consiglio faccia politica in modo pieno, lavorando insieme all’amministrazione per la città. Io credo sia questo far politica, non aprire questioni”.

Nessuna polemica stavolta viene alimentata e, tra i due, il confronto si chiude con un chiarimento “siamo qui per questo!”, si fanno reciprocamente eco.

Il punto su cui focalizzare l’attenzione però è il misunderstanding che si sarebbe venuto a creare in merito alle delibere relative il tributo per la gestione dei rifiuti. I provvedimenti posti in essere in questi mesi infatti sarebbero stati due, di cui uno ritirato in corso d’opera: quello sul regolamento – vero e proprio – e l’altro sulle modalità di gestione della corresponsione della tassa.

Non so di preciso quali siano stati i passaggi”, ci spiega Signorino, “ma posso dire che la Giunta ha esitato la delibera, trasmessa a fine settembre. Non essendo tra i punti all’ odg, il 15 del mese ho avanzato un sollecito affinchè vi fosse inserita. La risposta resami è stata che fosse stata data in discussione alla competente commissione perchè la affrontasse in data 3 ottobre e che sarebbe stata inserita tra i punti in agenda per la seduta di consiglio del 22Qualche equivoco c’è stato”, continua l’assessore, argomentando che, proprio in quel frangente, la Giunta aveva ritirato un’altra delibera sulla Tares, pertinente la cadenza con cui far fronte al pagamento dell’imposta, “sicuramente avranno equivocato e pensato fosse stata ritirata quella sul regolamento che invece abbiamo urgenza di approvare”.

Ma chi avrà equivocato? “Si sarà fatta confusione tra regolamenti e pagamenti”, commenta la Presidente Barrile la quale si appella all’errore di battitura nella trasmissione dell’oggetto della delibera alle commissioni.

Pace fatta e summa inequivocabilmente condivisa da tutti : “ci deve essere stato un disguido!” (Evviva!)

Interessante da riportare è la pregiudiziale di Pio Amadeo, primo ad intervenire quest’oggi: “Ho aspettato perchè speravo in una lettera di scuse dal mio leader a quest’Aula”, esordisce il consigliere de Il Megafono. “Qualcuno direbbe che oggi sto facendo outing”, ironizza costernato. “A titolo personale chiedo scusa io per il comportamento scorretto del mio presidente”, dichiara. Le scuse sono ovviamente riferite alla “chiamata ufficiale” del Civico Consesso per accogliere il Governatore giunto a Messina nelle scorse settimane e, dopo tante ore di attesa, approdato al palazzo municipale senza neanche omaggiare il Consiglio dell’ovvio saluto di cortesia.

Ma la tirata d’orecchie non cade solo sul bersagliatissimo Saro: “stigmatizzo il comportamento di Mantineo”, tra le cui deleghe, ricordiamo, ricade anche quella concernente i rapporti con i consiglieri, “che non partecipando alle riunioni della commissione che presiedo -la VI– non consente un corretto funzionamento della stessa”.

Il presidente della commissione Politiche sociali non manca di ribadire però la stima che accorda all’amministratore: “lui rappresenta un’eccellenza nella giunta ma, da amico ed estimatore, cittadino e consigliere, credo debba rimodulare l’approccio all’ incarico e riorganizzare gli uffici”, conclude.

Due -ed interminabili- le sospensioni richieste dai capigruppo oggi, nel giro di qualche ora.

Più trascorreva il tempo più cresceva il fuggi fuggi (è ovvio che molti dei membri del consiglio avessero esigenze lavorative o personali; stavolta non volevamo essere “piccanti”… non in generale almeno).

Prima di sciogliere la seduta, rinviata a domani pomeriggio, durante uno dei momenti di pausa non è passato inosservato il dibattito acceso sviluppatosi nei paraggi degli scranni occupati dal gruppo CMdB.

Il confronto -niente affatto pacifico- ha avuto due protagonisti notoriamente poco “vicini” tra loro: il cons. Trischitta (Pdl) da una parte e la collega “accorintiana” Risitano, dall’altra.

Toni accesi e voce alta ma non ci sembra il caso di dire oltre.

Tra meno di ventiquattro ore assisteremo al seguito dei lavori augurandoci non prendano il via con la “puntualità” a cui il consiglio sembra oltremodo affezionato. (ELEONORA URZI’)

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