ANCHE LA CISL CONTRO POSTE ITALIANE, CHIESTO INTERVENTO UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO

Alla denuncia della Cgil sui gravi ritardi nel recapito della corrispondenza, da parte di Poste Italiane, si associa anche la Slp Cisl che ha inviato una lettera con la richiesta di convocazione immediata all’Ufficio Provinciale del Lavoro. “Troppe richieste inevase dall’azienda – spiega Gisella Schillaci, segretaria generale della Slp Cisl di Messina – non ci hanno lasciato altra scelta. È evidente il sottodimensionamento e la carenza cronica di personale operante del centro di Pistunina, uno dei più grossi a livello provinciale. A questo, aggiungiamo il mancato rispetto degli accordi sia nazionale che regionali sulla riorganizzazione del servizio di recapito. A Messina stiamo soffrendo più che in altri territori a causa dell’estensione della città e del territorio provinciale”.

Il problema evidenziato “più volte” dalla Slp Cisl è soprattutto di ordine pubblico e sociale. “La consegna della corrispondenza – continua la Schillaci – registra continui ritardi e nelle zone periferiche della città, gli utenti ormai si accalcano negli uffici postali alla ricerca di lettere e raccomandate non consegnate. La rabbia dei cittadini trova come sempre sfogo nei lavoratori postali che rappresentano il primo contatto di Poste Italiane con il rischio sempre vivo di esagerare i toni”.

Una carenza che il sindacato attribuisce alla fuoriuscita dal lavoro di una decina di portalettere solo a Pistunina con ripercussioni in tutta l’organizzazione del servizio: “Abbiamo segnalato il problema diverse volte – conclude Schillaci – abbiamo partecipato a tutte le riunioni convocate dall’azienda Poste ma ad oggi nessuna soluzione definitiva è stata adottata. Da qui la scelta, costretta, di chiedere un intervento dell’Ufficio Provinciale del Lavoro”.

“I numerosi interventi da parte della cittadinanza e di molti esponenti politici – aggiunge il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – dimostrano come il tasso di disagio sociale ha raggiunto livelli pari alle difficoltà che gli operatori postali vivono quotidianamente trovandosi tra l’incudine degli utenti e il peso di una prestazione lavorativa insopportabile e con il rischio quotidiano di essere additati a responsabili per colpe non proprie. Crediamo – conclude – che la soluzione non possa essere più rinviata ed ogni intervento risolutivo debba essere strutturale non potendo immaginare soluzioni tampone o temporanee. Occorre più personale”.

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