Un sabato live con gli Omosumo, con lo sguardo rivolto a Gaza

Dal palco dell’Ypsigrock, con tanto di bandiera “No Muos”, passando per il  South By Southwest Festival di Austin in Texas , un nuovo album e il “desiderio” di cantare in inglese. Tutto questo è quanto accaduto ,nell’arco temporale di 2 anni,  agli “Omosumo”, band composta da tre siculi doc come Roberto Cammarata ( il chitarrista di The Wines), Angelo Sicurella (voce e pattern di Drum Machine) e Antonio Di Martino (avete presente  “Dimartino” ?), 3 menti musicali che hanno fatto così tanta strada, in così poco tempo,  da mettere in crisi un Gps di nuova generazione.

Dopo la pubblicazione di 2 Ep nel 2013:  “Ci proveremo a non farci male” e “Remixes“, lo scorso 30 Settembre, gli Omosumo hanno rilasciato per “Malintenti Dischi” il loro primo album intitolato “Surfin’ Gaza”, album che presenteranno, Sabato 8 Novembre,  sul palco del Retronouveau di Via Croce Rossa.  Il nuovo disco del trio siculo, nato a cavallo tra il 2013 e il 2014, è un chiaro riferimento a quello che accadeva fino a poco tempo fa sulle coste della controversa e dolorosa striscia di Gaza, dove palestinesi e israeliani si ritrovavano insieme per surfare su di un mare che appariva incredibilmente lontano da guerre, scontri di territorio e violenza quotidiana.

L’ispirazione arriva dal documentario “God Went Surfing with the Devil” del regista Alexander Klein (da vedere assolutamente !) e, tra le tantissime storie da raccontare, gli Omosumo si sono concentrati,a ritmo di musica, sulla storia del “The Gaza Surf Club“, un club di surfisti nato nel 2008 e bombardato nel luglio 2014 che è riuscito però nell’impresa di far abbracciare a giovani palestinesi le tavole da surf al posto delle armi.

Il mare, quindi, con le sue onde, diventa una sorta di “non-luogo” che unisce israeliani e palestinesi intenti a fare surf mentre alle loro spalle, in città, le scie dei razzi disegnano in cielo oscuri presagi di morte e odio.

Registrato e mixato presso gli “800a Studios” di Palermo dal sound engineer Francesco Vitaliti,  “Surfin Gaza” è un disco che risente profondamente di queste tematiche. Nato in realtà  fuori dal frastuono metropolitano  è un album realizzato con la precisa esigenza da parte degli Omosumo di misurarsi con qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto in passato, anche nei precedenti progetti musicali.

Ed ecco che il solenne suono di un organo si fonde con il beat di una drum machine, il synth dialoga con la voce filtrata, quasi fosse anch’essa uno strumento. Tutto diventa melodia, dal basso alla chitarra, cambiamenti che influenzano anche i testi di Angelo Sicurella che affianca all’italiano lingue come l’inglese e l’Arabo. Questo è “Surfin Gaza”, un disco sicuramente ispirato e notturno, a tratti nostalgico.

Sabato sera saranno presenti a due passi da casa vostra, l’indirizzo lo conoscete già, gli Omosumo presentano “The Surfin Gaza“, a voi la scelta.

 

Francesco Algeri (@fralgeri)

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