Rione Taormina: 20 alloggi occupati e 28 da definire. La città “baraccopoli”

Uno scontro tra legge e morale interviene nella questione dei 20 alloggi del rione Taormina, da poco costruiti dall’Iacp per il piano di risanamento della zona e che da giovedì 30 aprile sono occupati dalle famiglie che reclamano l’assegnazione che a loro spetterebbe di diritto.

Giovedì 30 aprile: brandine, piumoni, pochi oggetti, rabbia e speranze. Le famiglie di via Taormina, esasperate dalle lentezze burocratiche e dopo aver visto la nascite delle “case rosa”, i famosi venti alloggi, oggetto oggi di contesa, decidono di occupare le abitazioni, alzando a gran voce la loro amarezza e la loro rabbia contro l’Amministrazione che temporeggia nella definitiva assegnazione degli alloggi, costringendo le famiglie a continuare a vivere nelle baracche, con topi, insetti ed umidità.

Una guerra tra poveri? Ad alimentare il fuoco sulla questione si affaccia la notizia che le nuove case possano essere assegnate alle famiglie di Fondo Fucile. Una triste diatriba, quindi, che è riconosciuta non tanto come una guerra tra poveri, ma come l’ultimo capitolo della vicenda “baraccopoli”, un dramma di cui la città di Messina non si è ancora liberata e che condiziona, invece, prospettive di benessere e legalità.

La via diplomatica: ieri, il capo della polizia municipale, Calogero Ferlisi, è andato a trovare le famiglie, invitandoli allo sgombero pacifico entro oggi, onde evitare l’intervento coatto, che farebbe rischiare anche agli aventi diritto la perdita dell’assegnazione per cinque anni. Lo stesso Ferlisi, nel servizio di Gisella Cicciò per Rtp, descrive la tangibile condizione precaria delle famiglie di via Taormina, ma richiama comunque all’ordine: la legge, se esiste, va applicata, anche davanti a problemi oggettivi.

La nota di Sebastiano Pino: l’assessore comunale alle politiche della casa ricorda che “l’amministrazione dovrà applicare la norma che prevede l’esclusione del beneficio dell’assegnazione alle persone che si sono rese responsabili di occupazione senza titolo di alloggi di edilizia residenziale pubblica”, prevedendo, però, nella settimana corrente la definizione delle graduatorie degli aventi diritto.

Le 28 case: in una nota del consigliere Libero Gioveni, però, emerge un’altra falla nel progetto di risanamento del rione Taormina. “Le 28 famiglie – sottolinea Gioveni – dimorano in questi appartamenti, consegnati tre anni fa, NON come legittimi assegnatari, bensì come custodi, nell’attesa di definire le procedure per la stipula dei relativi contratti di locazione, anche se, nel frattempo, a queste famiglie viene comunque chiesto di pagare il canone di locazione, che non tutti versano”. Ulteriore aggravante sarebbero le condizioni in cui sono state consegnate le case: mancanza di finestre, infiltrazioni sulle pareti, disfunzioni a cui le stesse famiglie hanno dovuto provvedere di loro tasca. Per queste ragioni, infatti, nella seduta di martedì, il consigliere Gioveni richiederà in maniera urgente un’audizione in commissione risanamento dei vertici dell’Iacp.

Diritto, legalità, rispetto della legge, abitare, termini che dovrebbero muoversi sotto un terreno comune: la difesa dell’uomo, ma che, invece, si scontrano nel tentativo di prevaricare uno sull’altro. Quale ha la priorità?

(Cla.Com.)

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