No alla guerra in Libia: costituito a Messina un comitato unitario per la pace (video)

Un secco no all’intervento italiano in Libia: questo l’obiettivo delle forze politiche e sociali che si sono riunite oggi a Palazzo Zanca.
Partito Comunista dei Lavoratori, Partito Comunista d’Italia, Partito della Rifondazione Comunista, Federazione dei Verdi, Confederazione Unitaria di Base, ASIA USB, con la partecipazione del consigliere comunale Nina Lo Presti, del giornalista Antonio Mazzeo: ancora una volta denunciano un’aggressione militare-imperialista contro il popolo libico da parte della Nato, degli Usa, dell’Occidente capitalista, dell’Italia di Renzi, il cui governo sarà coordinatore delle operazioni militari e devolverà tra l’altro all’iniziativa militare circa cinquemila soldati italiani!
“VOSTRA LA GUERRA, NOSTRI I MORTI – si legge in un comunicato –  Ancora una volta è una guerra di rapina di risorse petrolifere e di egemonia geopolitica, che vede coinvolte altresì grosse multinazionali come l’ENI e la Total . Ancora una volta l’opinione pubblica è intossicata dalle falsità degli apparati dominanti, che presentano la guerra come un’ingerenza umanitaria dell’Occidente “democratico”, per debellare il terrorismo dell’ISIS, che, come hanno denunciato anche politici nordamericani, è finanziato e armato dagli USA e dai suoi più stretti alleati regionali (Turchia e Arabia saudita). Il nostro paese è in guerra. La Sicilia viene gettata sulla prima linea del fronte. Sono confermati i pericoli che il grande movimento contro la militarizzazione dell’isola denuncia da tempo. In questi anni straordinarie mobilitazioni si sono sviluppate in Sicilia contro l’installazione a Niscemi della grande macchina da guerra globale chiamata MUOS e contro un intero sistema di basi militari che da Sigonella a Trapani ha trasformato la nostra isola in una piattaforma di aggressione, facendo pagare enormi prezzi ai cittadini e alle cittadine in termini di democrazia, sviluppo, salute, ambiente. Il movimento ha chiaramente individuato lo stretto nesso tra militarizzazione e scelte di repressione dei migranti nesso confermato dal ruolo diretto e grave che la Nato sta assumendo nelle politiche migratorie. A questo proposito grande importanza assume la manifestazione convocata il 16 aprile a Catania, città scelta per diventare sede di Frontex. Per il 12 marzo, giorno in cui in tutta Italia si manifesterà contro la guerra, proponiamo di dare vita a una forte manifestazione unitaria che ribadisca l’obiettivo di una Sicilia piattaforma di pace, di solidarietà e di accoglienza nel Mediterraneo, la chiusura di tutte le basi militari USA e Nato. L’ITALIA E’ IN GUERRA: questo è il primo fatto chiaro che va denunciato e su cui vogliamo chiamare alla mobilitazione per rompere il muro di bugie della propaganda del circo mediatico di regime. Per questo poniamo l’esigenza di allargare il fronte della mobilitazione contro la guerra, fuori da ogni logica minoritaria, per trasformarlo in un fattore politico capace di incidere sullo scenario italiano. Per questo abbiamo proposto e proponiamo la ricerca attiva di una convergenza unitaria nella mobilitazione anche con forze e associazioni dell'”integralismo pacifista” (Zanotelli), così come con forze del movimento operaio e della sinistra, politica e sindacale. Proponiamo quindi comitati unitari contro la guerra che, nel rispetto delle diversità di posizioni e del loro confronto, siano capaci di aggregare in ogni territorio il fronte di mobilitazione più vasto”

 

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