Santagati&co: l’encomio dopo l’aggressione. Intanto le proteste dei vigili vanno in pausa postferragostana

Erano stati vittime di un’aggressione nel giorno dell’antivigilia di ferragosto i tre agenti della Polizia Municipale che stamani sono stati insigniti di un encomio dal comandante del corpo, Calogero Ferlisi. Si tratta del commissario Biagio Santagati, al vertice del complesso dipartimento dell’Annona, dell’ispettore capo Cosimo Peditto e dell’agente Daniela Cipitì: i tre si sarebbero “distinti per l’alto senso del dovere e lo spirito di sacrificio dimostrato nelle delicate attività loro assegnate”, insomma hanno fatto il proprio dovere, cosa che, tra l’altro, avviene ogni santo giorno per migliaia di dipendenti pubblici.

Ma va da sè che altrettante migliaia infangano quanto di buono lavoratori corretti e responsabili portano avanti in modo assolutamente normale. Così, quel che dovrebbe essere ovvio diventa un fatto eccezionale. E proprio Santagati è la dimostrazione del fatto che esistono persone che prendono molto sul serio il proprio impegno nei confronti della divisa che indossano. Gli stessi a cui forse, al di là dell’encomio, andrebbe assegnato maggior personale -magari tirando fuori dagli uffici chi non ha ragione di stare alla scrivania sia per abilità che per sovrapposizione di reparti che potrebbero serenamente essere accorpati-. Insomma, meno burocrazia e più personale a servizio della collettività, non sarebbe male. Ma anche qui poi casca l’asino perché bisognerebbe anche capire bene quali siano i compiti dei vigili, quelli reali.

E tra i doveri di questi (che non si è capito bene quali siano, visto che di sicurezza, a quanto pare, non si debba parlare), ci sarebbe anche l’autodifesa, quella che li porta a tirare fuori le unghie a ridosso del 15 agosto per la mancata corresponsione di somme a loro dovute, per i problemi delle strutture nelle quali operano, per i buoni pasto e così via. Alla fine, dopo giorni di assemblee, discussioni, convocazioni dal sindaco, interlocuzioni con sindacati e dirigenti, sono bastati un accordo di mediazione, un precetto del primo cittadino (che non si è ancora disturbato nessuno a chiarire se sia o meno legittimo, in virtù dell’art.54 del Tuel) e una schiticchiata ferragostana per far dimenticare ai ferventi lavoratori di essere vittime di potenti prese in giro. Morale della favola quelle spettanze non sono ancora nelle tasche dei vigili e da parte della Polizia Municipale in subbuglio fino ad un attimo prima, neanche un fiato da giorni. “Volevamo solo attenzione” avevano tuonato alcuni rappresentanti sindacali. In una nota di Cisl e Cgil si faceva presente come la scelta di indire l’assemblea il 15 agosto fosse dimostrativa: “L’Amministrazione non pensi che il rinvio dell’assemblea rappresenta una rinuncia alle rivendicazioni, anzi il dopo ferragosto ci vedrà impegnati ancora più convinti in una serie di iniziative che saranno intraprese e che da oggi partono con la ferma e convinta interruzione di qualsivoglia relazione sindacale e con l’impegno che tuteleremo i lavoratori nei tavoli deputati al riconoscimento dei diritti maturati che sin oggi sono stati negati”. Infatti, al 18 agosto tutto tace ma i temibili sindacati, evidentemente, sono in altre faccende affaccendati. La situazione ricorda un po’ le occupazioni studentesche a ridosso del Natale, a ben guardare. Ma tra i lavoratori che si sono spesi in prima persona (non un merito ma un dovere visto che ad essere calpestati sono i loro diritti) c’è chi non ha apprezzato le dichiarazioni di Crocè ed Emanuele e, già nei giorni scorsi, le posizioni dei vari sindacati sono apparse tutt’altro che allineate. Armiamoci e partite insomma, a sto giro, a qualcuno sembra non essere andato giù.

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