Clelia Marano rassegna le dimissioni, “per andare al Palanebiolo non ho bisogno di incarichi ufficiali”

Arriveranno questa mattina sulla scrivania del sindaco le dimissioni di Clelia Marano, ad annunciarlo è la stessa esperta a titolo gratuito, da giorni al centro della bagarre che la vede protagonista insieme all’assessore Nino Mantineo.
Casus belli, com’è noto, la mancanza di strutture adeguate ad accogliere i migranti in costante arrivo in città, denunciata da tempo dall’operatrice che aveva accusato Palazzo Zanca di non aver fatto abbastanza per assicurare ai minori presenti nell’inadeguata tendopoli del Palanebiolo il trasferimento in una struttura più consona. Minori che, anche stamattina, sono nelle tende.

Per tutta risposta, l’assessore ai Servizi Sociali, difendendosi dalle accuse, aveva demonizzato la strumentalizzazione di “minori e migranti per ragioni politiche o per ambizioni personali”. Ogni riferimento a cose e persone appare tutt’altro che casuale seppur non palesato.
Dal canto loro, nessuno dei membri della giunta ha espresso una posizione riguardo la faccenda che, come appare sempre più evidente, ha assunto toni e proporzioni al limite dell’accettabile, quantomeno per la Marano che ha infatti scelto di lasciare l’incarico affidatole poco dopo l’insediamento della nuova amministrazione. Il commento più simbolico è certamente quello del sindaco che, come riportato dalla collega Danila La Torre, ha girato attorno alla cosa precisando però che:” Il ruolo di un esperto non è quello di rilasciare interviste e fare dichiarazioni, perché gli esperti non hanno un ruolo politico”.

Renato Accorinti, pur non avendo assunto una posizione, di fatto, sembra aver scelto da che parte stare e, pur non trattandosi di un bisticcio tra bambini, la sua mediazione oltre che un suo schierarsi apertamente, sarebbero apparsi quantomeno scontati fino ad appena un anno fa.
Niente da fare, unica nettezza è quella dimostrata sul fronte accoglienza, per cui il primo cittadino tuona “la competenza è del Ministero e non del Comune”, ministero reo di far arrivare più minori di quanti non ne possiamo ricevere adeguatamente. E quindi il Comune ha le mani legate e niente può contro le disposizioni romane. “Noi non abbiamo alcuna competenza”, avrebbe commentato il primo cittadino, rifacendosi alla circolare del Prefetto Morcone in cui, tendenzialmente, si precisa in che modo affrontare la prima accoglienza dei minori immigrati.
Appare piuttosto sbiadita l’immagine del combattente che, pur in barba a leggi e diktat supremi, ha combattuto per una vita le battaglie ritenute giuste in sostegno di quegli ultimi che ha sempre detto essere la sua priorità.

“Una circolare non può abrogare la legge, è questione di gerarchia delle fonti”, commenta la Marano precisando che suddetta circolare è datata 21 luglio eppure il Comune – prima dopo e durante – è sempre stato “in prima linea” nella gestione dell’accoglienza dei minori. “E se la competenza non è del Comune perché il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali continua ad erogare ai comuni il contributo per l’accoglienza minori?”.
L’esperta (ancora per poche ore), raggiunta telefonicamente, ha manifestato l’intenzione di non alimentare la polemica che incalza da giorni, precisando che nel suo manage quotidiano poco cambia: “quello che faccio è una scelta di vita, è il mio lavoro: lo faccio, l’ho sempre fatto e continueró a farlo! Al Palanebiolo andrei e andrò indipendentemente da un incarico. Non sono faccende di cui mi occupo dall’assunzione di questo ruolo. Mi limito a continuare il mio lavoro come ho sempre fatto”.

Quel che le parole non dicono suona chiaro dai toni fermi, ma amareggiati, che lasciano presumere non poco dispiacere per non aver ricevuto dal primo cittadino,  che è prima di tutto un amico per i tanti che lo hanno seguito sin dalla prima ora, quell’appoggio e quella solidarietà che invece non sono mancati alla mediatrice raggiunta tramite social da numerosi esponenti della società messinese.
Composta e abbottonatissima, comunque, la Marano conclude la sua intervista telefonica con una frase che sembra un memorandum, un monito d’effetto e che in questi mesi ha sempre fatto suo: “i minori del Palanebiolo sono anche figli nostri. È bene non dimenticarlo”.
Generico o ad personam che fosse , il messaggio è chiaro!

Al fianco di Accorinti sempre meno supporters e amici storici e sempre più new entry appartenenti al “nuovo percorso” iniziato nel giugno dello scorso anno. Dopo l’abbandono dei due consiglieri comunali di CMdB, via via il sindaco sembra perdere pezzi importanti per strada. Pezzi che lamentano di non conoscere e riconoscere più, nel sindaco, l’uomo che hanno affiancato in mille battaglie! (@Eleonora.Urzì)

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