Laudamo in Città/ Nel Paese dei Balocchi: in Amore di Ferraù e Viana si smette di essere burattini

È una delle parole più pronunciate al mondo, è uno dei sentimenti più banalizzati e apprezzati allo stesso tempo, è semplicemente Amore, che ha ispirato e dato il titolo all’ultima “stanza” dedicata alla rilettura in chiave contemporanea del Pinocchio di Collodi, allestita dal laboratorio teatrale Daf “Nel Paese dei Balocchi”, per il cartellone “Laudamo in Città”, in collaborazione con il Teatro Vittorio Emanuele.

Si conclude una “saga”, iniziata a novembre con Istinto, che ha visto quattro chiavi di lettura di Pinocchio attraverso le quattro differenti regie che nell’arco di questo anno si sono succedute. Amore, debuttato ieri sera alla sala Laudamo, diretto da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, si è aperto con una grande festa, la perenne festa che anima il Paese dei Balocchi e ci imprigiona nella costante alienazione da noi stessi e dalla concretezza delle cose. Nell’affannosa ricerca della Fata Turchina per poter rendere uomini i burattini, prende avvio la narrazione delle evoluzioni dell’amore, il sentimento cardine dell’essere umano. Così dalle cicogne all’amore della terza età, tra fiaba e realtà, vengono descritti i drammi, le gioie, le passioni e le delusioni di un’emozione che a volte sembra effimera, altre fondamentale, altre ancora distruttiva. Dall’amore puro di una madre per il proprio figlio a quello diviso per colpa di un padre indifferente o assente, fino all’amore ai tempi della scuola, morboso, ansioso e curioso che si lega con un bacio infinito si incrociano due livelli, uno letterale, fedele al testo collodiano e uno d’immagine, in grado di rendere visibile l’invisibile. L’anima gemella, incrociata in tenera età, prima conquistata tramite lettere, oggi viene bombarda da messaggi su WhatsApp, nell’evidente metamorfosi del linguaggio di coppia che da complesso diventa confusionario, frammentario, freddo e ossessivo. Viene raccontato anche l’amore carnale che si condensa in uno spazio di intenso silenzio, in cui i due amanti si rincorrono seguendo uno stesso battito, come se eseguissero una danza, i cui ritmi sono dettati da contatti impercettibili quanto intensi.

L’amore diventa casa, costruzione concreta, riparo da inganni e paure, una tegola che con il tempo, però, tende a deteriorarsi e a tramutarsi in noia, indifferenza, mancanza di interesse: è l’esatta descrizione dei matrimoni falliti, spezzati, dei cuori separati che generano liti, nuove dipendenze, crisi genitoriali, in cui sono i figli a pagarne le conseguenze.

L’amore che non ha barriere, disinteressato e desiderato, allora, esiste? Non sembra esserci risposta al quesito, anche se il messaggio è chiaro: l’amore è l’unico sentimento che ci rende vivi, così come quei ventotto burattini che sul palco hanno appeso le loro etichette per diventare uomini reali, degni di vita e pronti a scegliere, sbagliare e morire. Quei burattini vengono colpiti dal tocco della Fata, l’incarnazione dell’Amore, che non ha investito solo Pinocchio, ma attraversa ogni giorno tutti noi.

Con Amore non si conclude soltanto la fortunata rassegna su Pinocchio, ma anche il cartellone “Laudamo in Città”, ideato e diretto da Angelo Campolo e Annibale Pavone, promosso dalla compagnia teatrale DAF (Teatro dell’Esatta Fantasia), per il Teatro Vittorio Emanuele. Un anno chiuso con un bilancio più che positivo, che ha visto in scena 20 spettacoli, con più di 60 recite, seguito da circa 6000 spettatori. Un anno ricco di eventi speciali come ConTatto, Icaro, Orfeo ed Euridice, di momenti dedicati alla formazione con i laboratori di Giovanni Greco (docente dell’Accademia Silvio D’Amico di Roma) e di Gaspare Balsamo, il Festival delle Scuole e “Libri in città” attraverso gli incontri con Corrado Fortuna e Tony Laudadio.

Mentre è working progress il progetto per la prossima stagione insieme ad eventi estivi, come “Maratona Pinocchio”, riproposizione delle quattro “stanze” in due weekend, Amore sarà ancora in scena alla sala Laudamo sino al 7 giugno, con i seguenti orari: stasera 30 maggio alle ore 21, 31 maggio e 4 giugno alle ore 19, 5 e 6 giugno alle ore 21. Ultima recita domenica 7 giugno alle ore 19. (Clarissa Comunale)

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