Bordonaro: interdizione all’uso dei locali per la scuola Ettore Castronovo. Cardile e Gioveni chiedono intervento dell’amministrazione

Suggeriscono un trasferimento delle classi della Ettore Castronovo di Bordonaro, nel vicino plesso della ex scuola Capitano Traina (come dire da padella alla brace!) i consiglieri Claudio Cardile e Libero Gioveni entrambi provenienti dall’esperienza del quartiere ed entrambi a conoscenza diretta dell’importanza che un istituto come il comprensivo oggi al centro della questione abbia per il territorio. Un quartiere delicato, quello di Bordonaro, che stamattina si sveglia con la propria scuola di riferimento inesorabilmente chiusa per dirla con le parole dei due consiglieri che non hanno perso tempo e hanno prontamente presentato un’interrogazione al sindaco e all’assessore Ursino affinché si trovi una soluzione immediata. A seguito di indagini strutturali, agli ispettori che hanno eseguito i rilievi non è rimasto altro da fare che un’interdizione all’uso dei locali ad un plesso le cui condizioni strutturali non sono state considerate adeguatamente sicure. Una condizione di degrado quella in cui versa la scuola che, a dirla tutta, non è neanche la peggiore guardando a buon numero di istituti pubblici disseminati sul territorio.

Tale evenienza, purtroppo, seppur certamente necessaria a garanzia della sicurezza di tutta la scolaresca e del personale operante e su cui tuttavia occorrerà fare chiarezza, ha inevitabilmente messo in subbuglio decine di famiglie della zona di Bordonaro e dintorni, nonché il Dirigente del 13° Istituto Comprensivo “Albino Luciani” che dovrà trovare delle soluzioni alternative che possano rendere meno indigesto il provvedimento visto che le classi che attualmente ospita la “Castronovo” sono ben 11, scrivono Cardile -che dell’istituto fu anche allievo- e Gioveni.

14269477_1095875720491120_1306906290_n“Eppure, paradossalmente, nella speranza che il Dirigente possa ricavare intanto un paio di aule libere fra il plesso principale di Fondo Fucile e quello distaccato di via Primo Molino, la soluzione per accomodare il resto della maggior parte delle classi evitando quindi i doppi turni, l’Istituto potrebbe trovarla “in casa”, visto che sempre in zona, a Santo Bordonaro a ridosso delle cosiddette “case gialle”, esiste una struttura ormai da quasi 6 anni abbandonata al suo destino, l’ex scuola elementare “Capitano Traina”, chiusa nell’anno 2010, alla quale si potrebbe unire anche, chissà, una o due aule dell’ex scuola di via Scaminaci, sempre a Bordonaro, che ospita ormai da tempo il prezioso CAG (che, però, opera solo nelle ore pomeridiane!)”.

La soluzione Capitano Traina -che dopo un’azione di recupero è stata malridotta da incuria e numerosi atti vandalici-, secondo i due consiglieri, rappresenterebbe una chance da non sottovalutare ma anzi da considerare prioritaria grazie alla disponibilità di ben sette aule che potrebbero tamponare sotto il profilo quantitativo buona parte del problema.

Intanto c’è subbuglio nel quartiere che, improvvisamente si ritrova orfano di certezze alla vigilia dell’inizio dell’attività didattica, in una zona della città nella quale, bisogna sottolinearlo, scuola non significa solo lezioni e libri di testo ma anche e soprattutto formazione, recupero, attività sociali ed educazione ad una serie di valori e principi necessari a salvare i ragazzi da prospettive amaramente negative, tipiche dei cosiddetti quartieri a bollino rosso, situati in aree più periferiche.

Laboratori teatrali, realizzazione di percorsi di educazione alla legalità, progetti di recupero sociale che mettono insieme le principali risorse del quartiere -un network tra parrocchia, insegnanti, discenti, genitori- per dare all’istruzione il ruolo primario di educatrice della persona; e una realtà che ha tale valenza non si può permettere venga penalizzata, specie a pochi giorni dall’inizio delle lezioni.

@ElUeMme

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