
“E’ una storia di oggi, una fiaba moderna, la consiglio a tutti, neonati, bambini, adolescenti, ragazzi, vecchi, anziani e matusalemme”. Basterebbero le parole di Nino Frassica a suggerire la lettura di questo piccolo gioiello letterario presentato per la prima volta al pubblico all’Archivio storico di Lampedusa. Tony Canto ha commosso e si è commosso nell’entrare tra le pagine di “A mare si gioca”, edito da Torri del Vento. L’evento ha rappresentato uno dei momenti più attesi della decima edizione di Lampedus’Amore – Premio Giornalistico Internazionale Cristiana Matano, festival che ogni anno unisce letteratura, musica e impegno civile nel cuore delle Pelagie.
“A mare si gioca” è un racconto illustrato, pensato per bambini e ragazzi ma capace di parlare anche agli adulti. Il libro, arricchito dalle illustrazioni di E. C. Schenck, nasce dalla sensibilità artistica di Tony Canto, musicista e autore profondamente legato alla Sicilia. L’opera affronta con delicatezza temi attuali come la migrazione, il sogno di una vita migliore e il diritto all’infanzia, ispirandosi a storie vere e a immagini che hanno fatto il giro del mondo, come quella del piccolo Aylan Kurdi.
Durante l’incontro, Tony Canto ha dialogato con il pubblico, raccontando la genesi del libro che parla di una viaggio in mare, con Lampedusa all’orizzonte, e come il brano da cui tutto è partito, reso famoso dalla partecipazione sanremese, è stato il seme che ha poi fatto germogliare questa favola, che classicamente usa la metamorfosi per dare ai personaggi nuove sembianze, nuova vita. Per trasformare il dolore della realtà in qualcosa di più sopportabile, per difendere l’umanità nonostante tutto.
“Ho provato a mettermi nei panni di un bambino, che vive tutto come un gioco, che non conosce la paura, che si fida dei suoi genitori”, spiega Tony, “ho preso il protagonista della mia canzone e ho scritto una storia coi suoi occhi, quelli che non abbiamo visto perchè il suo viso era affondato nella sabbia…”
E così il mare torna ad essere espressione di bellezza, magia, libertà: e l’immagine non poteva che essere quella di delfini, forse uomini, certamente creature senzienti alla ricerca di felicità.
La presentazione si è inserita perfettamente nello spirito di Lampedus’Amore, manifestazione che da dieci anni promuove il dialogo tra popoli, la memoria di chi non ce l’ha fatta e la valorizzazione dei diritti umani. E la storia di Jameel è una favola per la quale molti combattono ancora oggi, sfidando certa politica, la paura, i pregiudizi. Cercando lieto fine li dove l’orizzonte è spesso solo cronaca di morte.
Il libro di Tony Canto è stato accolto con grande interesse, rappresentando anche uno strumento educativo e di sensibilizzazione, capace di parlare al cuore di chi vive o attraversa il Mediterraneo, ma anche di chi vuole comprendere le sfide e le speranze di chi cerca una nuova vita. Senza dimenticare la possibilità di parlare con più linguaggi: nella prima di copertina infatti è possibile inquadrare un QR code per accedere al video ufficiale del brano “A mare si gioca” interpretato da Nino Frassica.
La presentazione si è conclusa con un messaggio di fiducia nel potere della cultura e della narrazione come ponti tra le sponde del mare, in perfetta sintonia con il tema di questa edizione del festival: “Da Lampedusa al mondo: racconti di bellezze e di diritti per costruire la pace e abbattere i muri”. (Pal.Ma.)