
Messina è una città che da sempre conosce il tema delle partenze. Ogni anno, al termine delle scuole superiori, decine di ragazzi salutano le famiglie e intraprendono un viaggio che li porterà verso nuove mete universitarie o professionali. Una scelta spesso dettata non solo dalla voglia di scoprire il mondo, ma anche dalla necessità di trovare opportunità che la propria città fatica a garantire. L’aumento della mobilità studentesca e il desiderio di inserimento lavorativo altrove hanno trasformato le partenze in una costante del tessuto sociale cittadino.
Preparativi e simboli di un trasloco
La partenza non è mai solo logistica: è un rito di passaggio. Ogni scatolone riempito diventa una capsula di ricordi, con libri, foto e piccoli oggetti che raccontano una parte di vita trascorsa. Le famiglie si ritrovano a dare una mano, tra lacrime di commozione e incoraggiamenti. Non mancano i momenti più pratici: valigie da chiudere, pacchi da spedire, scatole da riempire con cura. È in questi dettagli che anche un semplice accessorio, come un nastro da imballaggio resistente o uno scatolone, assume valore simbolico. Sigillare pacchi e proteggere i ricordi diventa simbolo di un passaggio che cambierà la vita dei ragazzi.
Voci di chi parte
I giovani che lasciano Messina raccontano esperienze diverse ma accomunate dalla stessa emozione. C’è chi parte per Milano con la determinazione di costruirsi una carriera, chi sceglie Roma per frequentare facoltà non presenti in città, chi guarda ancora più lontano e vola verso Londra, Berlino o Barcellona. Molti parlano di entusiasmo e di voglia di mettersi in gioco, ma quasi tutti confessano anche il peso della nostalgia. Il pensiero delle colazioni con i genitori, delle serate con gli amici storici e delle tradizioni locali accompagna le nuove avventure.
Un legame che non si spezza
Nonostante la distanza, il rapporto con Messina non viene mai meno. Tornare durante le feste diventa un appuntamento irrinunciabile, un rito che scandisce il calendario di chi vive altrove e che riporta alla mente profumi, voci e abitudini familiari. Anche chi non riesce a rientrare fisicamente cerca di restare connesso: seguire da lontano le notizie della città, commentare le vicende locali con gli amici rimasti, condividere foto e ricordi diventa un modo per non perdere il filo con la propria comunità.
Il legame si rinnova anche attraverso le celebrazioni collettive, come la Vara o i grandi eventi che segnano l’identità cittadina: momenti che, pur vissuti a distanza, alimentano il senso di appartenenza. Messina, per chi parte, non è mai solo un ricordo statico ma un punto fermo che continua ad accompagnare il presente. È il luogo da cui si prende la rincorsa e a cui, in molti casi, si spera di poter fare ritorno, arricchiti dall’esperienza maturata altrove e con la voglia di contribuire alla crescita della propria terra.
Tra partenze e speranze
La partenza dei giovani è un fenomeno che segna da tempo il futuro di Messina, privando il territorio di energie fresche e competenze. Allo stesso tempo, rappresenta anche una ricchezza, perché chi parte accumula esperienze e conoscenze che un giorno potrebbe riportare a casa. Tra sogni e valigie, i ragazzi messinesi costruiscono la propria strada, portando con sé un pezzo della città che hanno lasciato e la speranza che un giorno Messina possa essere non solo punto di partenza, ma anche di arrivo.