
Questa mattina la Procura di Palermo ha chiesto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per 18 persone, tra cui l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore “Totò” Cuffaro e il deputato di Noi Moderati Saverio Romano. L’inchiesta, condotta dal Ros dei Carabinieri e coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, riguarda un presunto sistema di appalti pubblici truccati, corruzione e associazione a delinquere.
Secondo le accuse, il gruppo avrebbe orchestrato un complesso sistema di influenze e favori per pilotare gare d’appalto, in particolare nel settore della sanità e dei servizi pubblici, con il coinvolgimento di funzionari regionali e dirigenti pubblici. Le misure cautelari richieste si inseriscono in una fase delicata dell’indagine, iniziata almeno due anni fa con intercettazioni e perquisizioni, alcune delle quali svolte questa stessa mattina presso le abitazioni e gli uffici degli indagati.
Tra gli indagati c’è anche Vito Raso, storico collaboratore di Cuffaro, e altri nomi noti delle istituzioni e del mondo amministrativo siciliano. Dopo la notifica degli inviti a comparire davanti al giudice per le indagini preliminari (Gip) per l’interrogatorio preventivo, sarà quest’ultimo a decidere se accogliere o meno le richieste di misura cautelare. Nel caso di Romano sarà inoltre necessaria l’autorizzazione della Camera dei Deputati.
C’è anche Carmelo Pace, capogruppo della Dc all’Assemblea regionale siciliana, tra i destinatari della richiesta di misura cautelare della Procura di Palermo nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del Ros che ipotizza i reati di associazione per delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, turbata libertà degli incanti.
Totò Cuffaro, già condannato in passato per favoreggiamento a Cosa Nostra, si è detto sereno rispetto alle nuove contestazioni. “Stamani – ha dichiarato – mi hanno notificato un avviso di garanzia e hanno effettuato perquisizioni nella mia abitazione e in ufficio. Ho fornito ai carabinieri la massima collaborazione e sono sereno, rispetto ai fatti che mi sono stati contestati, per alcuni dei quali non conosco né le vicende né le persone. Sono fiducioso nel lavoro degli organi inquirenti e pronto a chiarire la mia posizione”.
ECCO I NOMI DEI 18 indagati per appalti truccati per cui la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari: Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello, Paolo Bordonaro, Alessandro Mario Caltagirone, l’ex manager dell’azienda ospedaliera Villa Sofia Roberto Colletti, l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, Maroco Dammone, Giuseppa Di Mauro, Vito Fazzino, Antonio Iacono, Mauro Marchese, Sergio Mazzola, Carmelo Pace, capogruppo all’Assemblea regionale Siciliana della Democrazia Cristiana, l’ex braccio destro di Cuffaro Vito Raso, il deputato di Noi Moderati ed ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, Paolo Emilio Russo, Giovanni Giuseppe Tomasino e Alessandro Vetro.








