Riportate a casa il “Vascelluzzo”: appello-denuncia della Confraternita di Santa Maria di Portosalvo dei Marinai

A Messina c’è una chiesa del 1755 che sta cadendo a pezzi e che si trova nel cuore della città. Precisamente tra il Torrente Trapani e le popolatissime piazze San Vincenzo e Casa Pia. Stiamo parlando della Chiesa dei Marinai: lo storico tempio che per oltre vent’anni ha custodito il celebre Vascello d’Argento. Già, ha custodito, perché quella storica e incantevole chiesetta è stata totalmente abbandonata dalle istituzioni e dalla curia. Fino a quando dal soffitto sono crollati calcinacci e la facciata ha cominciato a perdere pezzi. Nel 2002 alla Chiesa di Santa Maria di Portosalvo dei Marinai sono stati messi i sigilli e il “Vascelluzzo” è stato trasferito nella Cattedrale del Duomo. A portata di mano di turisti, visitatori e croceristi. Una grande attrazione turistica sottratta a una chiesa di quartiere ma dalla grande identità storica. Con una processione ultracentenaria.

Non sarebbe stato possibile infatti custodire adeguatamente e in sicurezza il “Vascelluzzo” nella sua storica casa che necessita di un’urgente manutenzione. Una chiesa rimasta indenne dopo il terremoto del 1783 e restaurata nel 1847. Ma il terremoto del 1908 non risparmiò neanche la Chiesa dei Marinai e a salvarsi fu solamente il “Vascelluzzo”.

C’è già un primo progetto di manutenzione della chiesa. Firmato dall’architetto Agatino Battaglia. Un progetto da 90.000 che è stato poi modificato e aggiornato e trasformato in un progetto di somma urgenza dopo un intenso e lungo confronto con la Soprintendenza Regionale per i Beni Culturali e Ambientali. Il progetto prevede il rifacimento e la manutenzione del soffitto e del controsoffitto e di tutte le facciate e la sostituzione degli infissi. Il costo? 155.000 euro. Ma dall’Amministrazione Comunale e dalla Diocesi di Messina tutto tace e sembra che a nessuno stia a cuore questa storica chiesetta che è anche la casa del celebre “Vascelluzzo”. Per la Diocesi di Messina i fondi non sarebbero sufficienti a quanto pare e di conseguenza l’unica strada da percorrere sembrerebbe essere quella dell’intervento di somma urgenza con una perizia che proprio in questi giorni è stata inviata all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali a cui si chiederà di sovvenzionare i lavori.

E in questi anni solo la Confraternita di Santa Maria di Porto Salvo dei Marinai si è battuta per la casa del “Vascedduzzu”.

Era il 1745 quando la Confraternita di Santa Maria di Portosalvo dei Marinai edificò la chiesetta della Madonna di Portosalvo. Per il culto e per custodire il celebre Vascelluzzo d’Argento. Un galeone con le vele. Era stato commissionato nel 1644 dalla stessa confraternita per tramandare la memoria di un prodigio attribuito al periodo dei vespri siciliani nel 1282 o secondo un’altra leggenda nei primi anni del 1300. La città, assediata e rimasta priva di viveri, si era rivolta al monaco Alberto che aveva invitato tutti a pregare la Vergine Maria. Poco dopo comparvero all’orizzonte misteriosi vascelli carichi di grano: imbarcazioni-fantasma senza equipaggio. Ogni anno, da quel momento, questo simulacro, opera di maestri argentieri messinesi, fu condotto in processione nel giorno del Corpus Domini dalla chiesetta alla cattedrale.

Adesso la Confraternita di Santa Maria di Portosalvo dei Marinai rivendica la storia della chiesa e del “Vascelluzzo”. Con un solo obiettivo: “La chiesa è un patrimonio della città. E il “Vascelluzzo” deve tornare nella sua storica casa”.

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