Cateno De Luca svela l’identità di “Uomo 56”: “Sono io o Danilo Lo Giudice, nessun illecito”

Questa mattina Cateno De Luca ha tenuto la solita conferenza-show per fare chiarezza sulla vicenda dell’ “Uomo 56”, un nome in codice emerso nelle intercettazioni dell’inchiesta che coinvolge il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e l’assessora Elvira Amata, accusati di corruzione. De Luca ha dichiarato apertamente che l’“Uomo 56” è o lui stesso o Danilo Lo Giudice, leader di “Sud chiama Nord”, precisando che loro due si assumono la responsabilità delle azioni contestate e respingendo le accuse di irregolarità.

Durante l’incontro, De Luca ha parlato di un possibile complotto politico e ha difeso il proprio operato e quello del movimento “Sud chiama Nord”, sottolineando che gli emendamenti presentati sono stati corretti e non costituiscono “mance” come alcuni detrattori sostengono. Ha inoltre criticato la spettacolarizzazione mediatica dell’inchiesta e ha invitato chi fa politica a saper affrontare il sospetto senza timore.

La pseudo conferenza (le conferenze stampa sono accessibili ai soli giornalisti e non prevedono pubblico acclamante, ndr) si è svolta dopo un rinvio causato da un blocco in autostrada che aveva impedito a De Luca di arrivare puntuale il giorno precedente.

In sintesi, De Luca ha scelto di assumersi la responsabilità dell’identità dell’“Uomo 56” e ha rilanciato la propria posizione politica, respingendo le accuse e denunciando un attacco politico nei suoi confronti e di Lo Giudice.

Il leader di SCN ha spiegato che “Uomo 56” indica il politico impegnato a portare contributi pubblici tramite la presentazione di emendamenti nel maxiemendamento di luglio 2024, un passaggio consueto e condiviso da tutti i gruppi parlamentari durante la conferenza dei capigruppo, dove lui o Lo Giudice erano sempre presenti per rappresentare il partito.

Ha sottolineato che Sud chiama Nord ha presentato 40 emendamenti, non 140 come riportato da alcuni articoli, e che questi emendamenti riguardavano fondi per lo sviluppo e la riqualificazione territoriale, non “mance” o finanziamenti a eventi, come invece è stato insinuato. De Luca ha inoltre raccontato che durante la stesura del maxiemendamento ci fu una controversia interna: un altro deputato, Ismaele La Vardera, tentò di inserire associazioni che erano state invece escluse dalla conferenza dei capigruppo, ma lui non era stato informato di questa mossa

Infine, De Luca ha denunciato un attacco mediatico e politico concentrato su Sud chiama Nord, mentre altri partiti come PD e M5S sono coinvolti in dinamiche simili, e ha ribadito la trasparenza e la correttezza del proprio operato, invitando a non fare di “Uomo 56” un capro espiatorio.

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