
Raisa Kiseleva, una badante russa di 75 anni, è stata trovata morta il 12 luglio 2025 nel greto del torrente Longano a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina. Il corpo, in avanzato stato di decomposizione, è stato segnalato da alcuni passanti che hanno notato un forte odore proveniente dalla vegetazione lungo il torrente. Dopo un primo sopralluogo della polizia e del medico legale, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha immediatamente aperto un’indagine per chiarire le cause della morte.
Inizialmente, non era esclusa nessuna pista: dalla morte accidentale al gesto estremo. Tuttavia, lo sviluppo delle indagini della squadra mobile di Messina ha portato a una svolta decisiva: il decesso di Kiseleva è stato classificato come omicidio e a finire in carcere con l’accusa di omicidio volontario è stato Michelangelo Corica, dj sessantenne originario proprio di Barcellona Pozzo di Gotto.
Gli inquirenti hanno ricostruito che tra la vittima e Corica c’era stato in passato un rapporto sentimentale piuttosto turbolento. Il 7 luglio, secondo quanto emerge dalle indagini, Corica avrebbe invitato Raisa Kiseleva a casa sua. Di fronte al suo rifiuto, tra i due sarebbe nata una discussione molto accesa che avrebbe avuto un esito drammatico: durante il litigio, nei pressi del torrente, ci sarebbe stato anche un contatto fisico e la donna sarebbe caduta nell’alveo del Longano, restando gravemente ferita ed incapace di chiedere aiuto. Il corpo è rimasto lì per giorni, fino al ritrovamento e alla morte sopraggiunta per le ferite riportate e l’impossibilità di soccorrere la vittima.
Un elemento centrale dell’inchiesta sono state le versioni discordanti fornite da Corica: inizialmente ha detto di non vedere Kiseleva da diversi giorni, poi avrebbe ammesso di aver avuto una lite con lei, sembra legata a motivazioni di gelosia, ma ha continuato a professarsi estraneo alla sua morte. Gli investigatori, non convinti delle sue dichiarazioni, hanno raccolto ulteriori elementi a suo carico, fino alla richiesta di arresto.
L’arresto di Corica è stato disposto dal Gip Giuseppe Caristia su richiesta della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che coordina le indagini attraverso il procuratore capo Giuseppe Verzera e le sostitute procuratrici Veronica De Toni e Dora Esposito.
Corica ha ora la possibilità di difendersi: è fissato per il 28 luglio l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice.
La vicenda ha profondamente scosso la comunità di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha seguito con sgomento sia il ritrovamento del corpo sia l’evoluzione delle indagini. Il caso di Raisa Kiseleva si inserisce tra i numerosi femminicidi che ancora oggi colpiscono il Paese, spesso maturando in contesti di relazioni complicate o interrotte