LA ZONA FALCATA E IL PARCO URBANO DI FRANZOPOLI: UN ALTRO REGALO DELLA CITTA’ AI SUOI POTENTI

 

A chi serviva davvero lo sgombero del Campo Rom di San Raineri? Proviamo a spiegare il solito “gioco delle tre carte” con cui la città di Messina viene svenduta e regalata a porzione per il bene solo dei pochi cittadini che detengono il potere economico e politico, attraverso meccanismi di distrazione di massa.

La prima carta è quella che non si vede: quella giocata furbescamente dalle istituzioni, in questo caso dalla Autorità Portuale che, zitta zitta, lo scorso 15 novembre, con l’allora commissario Dario Lo Bosco, avvisava il Comune di Messina che la società Elios Petroli aveva fatto richiesta, il 27 ottobre 2011, di una concessione demaniale marittima per una superficie di mq 4.368,00 per “la realizzazione di un parco pubblico con ampliamento del limitrofo punto vendita carburanti sito in via San Raineri”.  VEDI ALLEGATO

In quel documento l’Autorità Portuale dava 30 giorni di tempo per eventuali ricorsi, osservazioni, atti, documenti, memorie e quanto opportuno a tutela di “eventuali diritti”, tempo trascorso il quale, sarebbe stata data la concessione alla società che opera nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi, il cui capitale sociale è detenuto da quattro persone fisiche, e che è una “collegata” della Sacne Rete srl, in cui a capo dell’Ufficio Vendite vi è Pietro Mondello, fratello di Olga Franza.

E’ evidente che nessun dibattito è stato intrapreso con quella parte della cittadinanza, comprese quelle forze politiche e sindacali che tanto declamano la “riappropriazione” degli spazi e che pure siedono nel tavolo dell’Autorità Portuale. Nel silenzio, dunque, è passata la concessione.

La seconda carta è quella della “stessa medaglia”: il partito unico che governa la città, quello di cui fanno parte il sindaco Buzzanca e il suo predecessore Genovese, che iniziando la carriera politica come assessore di Buzzanca negli anni della sua presidenza a palazzo dei Leoni, continua a fare una finta opposizione per curare solo i suoi interessi, che coincidono con gli stessi interessi della famiglia Franza, di cui è socio in affari.

La terza carta è quella del “giornale”: è l’asso nella manica, quello “pigliatutto”, perché legittima, nero su bianco, una gestione oscura del territorio. Ecco che scelte politiche scellerate, ed economicamente vantaggiose solo per la lobby monopolistica, vengono date in pasto ai lettori (che a dire il vero un po’ cominciano ad accorgersene, visti i numeri calanti delle copie vendute in città) come “un piccolo grande sogno che sta per realizzarsi”.

Così, la notizia che nelle prossime settimane inizieranno i lavori del Parco, non solo lascia indifferente la cittadinanza che ha già svenduto moli e concessioni demaniali a favore delle sole casse dei traghettatori, ma è stata l’occasione per poter scrivere che “Buzzanca ha mantenuto la promessa”.

“Saranno i privati a farsi carico dell’opera. – si legge sulla Gazzetta del 3 febbraio – E su questo punto c’è chi non ha nascosto dubbi e perplessità. Il Comune, infatti, ha accolto la proposta di un gruppo che fa capo alla società Helios Petroli (che gestisce l’impianto di rifornimento di carburante accanto all’ex campo rom) e che si è detto pronto a realizzare il parco, chiedendo in cambio la possibilità di ricavare un impianto sotterraneo Gpl. Assicurate ovviamente le massime condizioni di sicurezza, così come è stato garantito che l’impianto non avrà alcun impatto sul piano visivo e ambientale (sarà ricoperto dalla superficie dell’area attrezzata a verde)”.

Ecco. La storia si ripete. Come quando all’inizio degli anni ’80 si preferì demolire il Collegio dei Gesuiti  annunciando sulle pagine del giornale che sarebbe nato un teatro, importante per la rinascita culturale della città. Beh…il teatro in un certo senso è sorto. E i cittadini già allora hanno fatto solo il pubblico pagante.

 

AVVISO CONCESSIONE AUTORITHY

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