Messina in Azione scrive al Sindaco De Luca, “dissenso e proposte in attesa di ascolto”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che il comitato di Messina in Azione, il partito che fa riferimento a Carlo Calenda, ha inviato al Sindaco Cateno De Luca:

Egregio signor Sindaco,

vogliamo esprimere apertamente il nostro dissenso rispetto all’operato della sua amministrazione in merito alla gestione dell’emergenza socioeconomica post-coronavirus che si sta delineando in questi giorni.

La sua figura pubblica si è presentata fin dall’inizio, agli occhi della città, sotto la veste del decisionismo spinto, della comunicazione volgare e delle promesse roboanti, a molte delle quali non è stato fatto seguito. Citiamo, a titolo di esempi, il ricollocamento dei residenti dei rioni delle cosiddette “baracche” e il relativo abbattimento di queste ultime, l’aumento della raccolta differenziata al 60% e la liquidazione delle società compartecipate comunali. Curiose forme di avanspettacolo, sceneggiate in maschera, esibizione televisiva di dolci e specialità gastronomiche, dirette Facebook con minacce ai settori produttivi della città: tutti tentativi di distogliere l’attenzione dalle promesse mancate.

L’arrivo della pandemia di Coronavirus non ha aiutato la città, ma ha di certo aiutato lei nella sua costante campagna elettorale: le sue performance da sceriffo hanno fatto rapidamente il giro del mondo, mentre venivano disertate le riunioni con i sindaci delle altre 13 città metropolitane d’Italia e la procura di Messina apriva un’inchiesta sulla dubbia gestione delle RSA, dove si contano la maggior parte dei contagi in città.

Non solo: nel pieno dell’emergenza, lei si è costantemente rivolto alle autorità nazionali con toni di aperto disprezzo, facendo stralcio dei DPCM, insultando i ministri in diretta televisiva e credendo, nella sua immaginazione, di istituire una specie di “repubblica indipendente di Messina” dove le restrizioni imposte dal governo non valgono.

Noi di Azione siamo convinti che la città meriti molto più di questo. La delicata situazione urbana non richiede istrionismi, bensì attenzione, rispetto e lavoro sodo per i suoi cittadini; richiede una visione (e una gestione) a lungo termine, che lei ha dimostrato di non avere. In un momento così delicato non solo per la nostra città e il nostro Paese, ma per il mondo intero, i ritardi della sua autoreferenziale amministrazione comunale sono a nostro avviso una gravissima mancanza. Non è ancora stata data una destinazione chiara ai 32 milioni del Fondo di Garanzia. Tuttavia, non possiamo certo fermarci alle critiche. Dobbiamo anche saper proporre valide e costruttive alternative. Mentre ancora aspettiamo che il comune rediga un piano preciso sulla ripartenza, il nostro comitato ne ha già presentato uno, reso noto da alcune testate locali.

Il piano da noi concepito consiste, innanzitutto, nella distribuzione di materiale sanitario agli esercenti commerciali, ovvero protezioni indispensabili per assicurare una ripartenza priva il più possibile di rischi; secondariamente chiediamo la sburocratizzazione degli interventi a sostegno delle imprese, in modo tale che queste non debbano presentare domande per il rinnovo di concessioni e autorizzazioni; l’annullamento delle tariffe comunali per lo sfruttamento del suolo pubblico, in linea con quanto stabilito dalla legge finanziaria regionale; la sospensione della Tari e infine i contributi per gli affitti degli esercizi commerciali.

Maggiore attenzione è stata poi posta su tre settori chiave: ristorazione, sport e lidi. Sarà necessario, come esposto nel nostro progetto, provvedere al rispetto delle distanze di sicurezza tra i coperti, mentre per le attività sportive abbiamo ritenuto utile pensare di predisporre, di concerto con l’autorità portuale, alcune aree all’aperto come la Fiera e Maregrosso. Cogliamo anche l’occasione per ricordare che sarà utile provvedere a organizzare, a livello urbano, forme di trasporto privato non inquinante e che garantiscano il distanziamento sociale (biciclette, monopattini, piste ciclabili ecc.), facendo seguito a quanto deciderà il governo nelle prossime settimane.

In conclusione, ma non per ultimo, riteniamo che la sua comunicazione contribuisca a creare erroneamente l’immagine di un uomo “vicino al popolo”. Nella realtà dei fatti quest’immagine è falsa: non possiamo continuare ad accettare che le fasce più deboli della popolazione vengano sistematicamente ingannate in questo modo. Non possiamo non menzionare tra queste anche i bambini, facendo nostre le dure osservazioni fatte dal garante dell’infanzia.

Nella speranza che il nostro progetto per la ripartenza venga ascoltato dall’amministrazione comunale, ci auguriamo che l’emergenza coronavirus possa costituire occasione per un inderogabile cambio di passo per la nostra città, le sue scelte e la sua politica.

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